E' POSSIBILE AMARE UNA O PIU' PERSONE CONTEMPORANEAMENTE?
Confrontarsi
con esperienze che richiamano pensieri controversi come le relazioni
di coppia e le molteplici forme d’amore, favoriscono in me una
forma di meditazione molto profonda.
Mi
sono soffermato diverse volte a riflettere sul sentimento comune che
definiamo “amore romantico” e tenendo in considerazione i miei
studi e la disciplina che pratico, ho comparato le funzioni
principali dell’uomo con la manifestazione soggettiva del
sentimento d’amore di coppia (o presunto tale) allargando poi la
discussione alla manifestazione d’amore romantico oggettiva. Ho
sviluppato una teoria che ritengo per ora ancora inaccettabile per
molti, i tempi non sono maturi per poterla esporre. In questo
articolo parlerò di “amore romantico” toccando punti spigolosi
della relazione di coppia, nella speranza di favorire la curiosità
necessaria per farti “meditare”di conseguenza.
Ovviamente
ciascuno ne tragga le proprie conclusioni.
Monogamia
o Poligamia?
Si
possono amare una o più persone contemporaneamente?
Chiariamo
subito che con “monogamia” non intendo necessariamente indicare
solo l’amore di coppia espresso nel matrimonio, ma l’amore
espresso tra due individui di sesso opposto che decidono di
relazionarsi solo tra loro formando una coppia.
Se
osserviamo da vicino il significato di queste due parole notiamo che
ambedue si riferiscono all’unione matrimoniale.
- Monogamia: Unione matrimoniale di un solo uomo con una sola donna (e viceversa o dello stesso sesso).
- Poligamia: Unione matrimoniale di un individuo con due o più individui dell'altro sesso (o dello stesso sesso).
Socialmente
parlando comunque,
la
risposta alla domanda del
titolo per
la maggior parte delle persone è
scontata.
Se dovessi usare la solita regola che dice: “ la gente pensa che
sia meglio... “ la risposta sarebbe
unanime:
“meglio la monogamia”.
Il
matrimonio è
sempre
stato il traguardo
che le coppie si aspettano da se stesse, in
molti casi comunque
molti si
limitano alla convivenza.
Sin da giovanissimi ci
viene
insegnato che l’amore romantico
è
destinato
ad
una sola persona per
tutta la vita,
che
innamorarsi è
per sempre e che il vero amore si trova una volta sola. Inoltre
abbiamo
una cultura tipicamente patriarcale dove
la trasmissione degli averi avviene da
padre in figlio, poi
tenendo in considerazione che la natura ha deciso che per portare
avanti la specie bisogna essere in due e di sesso opposto,
l’ideologia
della creazione
di una famiglia
è una
conseguenza naturale.
E’
indiscutibile che la natura abbia scelto la procreazione unendo
“quasi tutti” gli esseri viventi in coppie di sesso opposto.
Questo comunque non pregiudica la funzione monogama della coppia.
Sta di fatto comunque che se
provi a
domandare
al
primo che ti capita a tiro
cosa
è meglio tra monogamia o poligamia riceverai
una quantità inverosimili di ragioni che portano solo ad una
risposta: “meglio la monogamia, piuttosto che…”.
A
parer mio, l’idea
che abbiamo della monogamia
è
stereotipata
e
contiene
diversi
pregiudizi.
Penso
che l’occidente
sia
fortemente condizionato da una cultura improntata solo
sulla
monogamia, ne rimane talmente influenzato che anche in campo
scientifico le ricerche
sul tema probabilmente
contengono
dei vizi, considerando
soprattutto
che gli stessi ricercatori “sposano”
le
certezze culturali occidentali
di
cui fanno parte.
Ad
ogni modo chi intraprende una relazione monogama crede fermamente in
una relazione felice solo
con
il proprio compagno/a per tutta la vita.
Al
contrario
chi
intraprende una relazione amorosa poligama
è
convinto
di
amare
e
vivere felicemente
con
due o più individui dell’altro sesso.
Albert
Einstein sosteneva che è più facile spezzare un atomo che un
pregiudizio, anche quando le
persone chiamate in causa sono
scienziati. Come
dargli torto...
Ormai
è un dato di fatto, coloro che si occupano dello studio dei
comportamenti e dei rapporti umani sono fortemente condizionati dal
modello monogamo, per loro mantenere una visione con mentalità
aperta è impossibile, il legame che hanno con la tradizione
culturale e religiosa è solidissimo.
Proviamo
comunque ad analizzare le parti, ma ti ricordo che non è mia
intenzione convincerti che è possibile capire quale sia il modo
migliore per te di intraprendere una relazione di coppia, ogni
decisione, ogni azione, ogni reazione e puramente soggettiva, tutto
è sempre e solo nelle tue mani.
Allora,
esiste
una ricerca dell’Università del Michigan, negli Stati Uniti,
capitanata
da Terri
Conley,
professoressa del dipartimento di psicologia dell’università e
principale autrice della ricerca, dove insieme
ai suoi collaboratori
hanno deciso di condurre un’analisi sulle
relazioni
consensualmente
non-monogame
cercando
di dimostrare la
possibilità che gli psicologi e gli scienziati in passato abbiano,
anche inconsciamente, dirottato i risultati degli studi in favore
della monogamia.
Con
questa ricerca appunto
hanno studiato gli stereotipi su
persone coinvolte in quelle che loro chiamano “relazioni
consensualmente non-monogame”,
cercando
di capire se
gli stereotipi fossero
davvero
fondati oppure
si trattava solo
di
pregiudizi.
Il
risultato di questa ricerca ha
dimostrato
che il modo in cui in occidente
viene studiata l’intimità non è imparziale ma
imperfetta,
e
che l’attitudine delle persone nei confronti della monogamia è
cosi
radicata
in
loro
a tal punto che
la stessa attitudine
diventa
“inconscia”,
portando
le stesse persone
a
considerare la monogamia “l’unica
via percorribile”.
Per
come la vedo io, aggiungo
che
l’influenza della dottrina religiosa è
stata
anch’essa molto
importante,
la
stessa morale
oggettiva ne è influenzata.
Inoltre
ha contribuito come è ovvio a creare un linguaggio poco “neutrale”
nello stereotipo sociale sulle relazioni non-monogame, utilizzando
termini come infedeltà, tradimento, mancanza
di rispetto
verso il compagno/a, peccaminoso,
volgare, ecc..
Alcune
di queste
parole compaiono anche nei testi accademici e tendono a dare un
significato puramente negativo a chi
non segue il modello monogamo.
L’imparzialità
e la mente aperta quindi
è
molto limitata,
i
concetti legati all’etica o alla morale oggettiva, lasciano poco
spazio ad una visione allargata, sia nel campo sociale che
scientifico.
La
stessa Conley
ha raccontato di aver trovato resistenza da parte di altri
ricercatori, descrivendo
un aneddoto dove fu accusata di irresponsabilità
dopo aver pubblicato un articolo in cui affermava che le coppie non
monogame consenzienti
praticavano
sesso sicuro con più frequenza e convinzione rispetto
alle coppie monogame che segretamente tradivano i loro partner.
Come
è possibile non essere d’accordo
con la Conley quando afferma che i giudizi “di pancia” (emotivi)
sulla sua tesi evidentemente
non
hanno permesso ai
ricercatori
di pensare in modo logico? Non
voglio entrare ora in merito al tradimento extraconiugale e a tutte
le sfumature che contiene, non è l’argomento che voglio trattare
in questo articolo, ma è un dato di fatto e
ben
noto a tutti
che il tradimento extraconiugale, quello
occasionale o a pagamento, corre dei rischi molto alti non avendo
ancora ben inteso quale sia l’importanza della contraccezione per
evitare la diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili.
l’uso del profilattico oggi è ancora una chimera per molti. Le
probabilità di contagio diminuiscono, ma
non si annullano, quando
si parla invece di relazioni extraconiugali, dove di
solito
si creano “nuove” coppie con alla base un sentimento forte
e reciproco
che spinge i
due nuovi partner a frequentarsi di nascosto, tenendo all’oscuro i
rispettivi compagni ufficiali.
La
ricerca
della Conley si
è basata su oltre duemila interviste a persone con età superiore ai
25 anni, che avevano una relazione con una persona di sesso opposto e
ben 617 di loro avevano una relazione di non-monogamia consensuale.
Confrontando una serie di sentimenti come la fiducia, la gelosia, la
passione e la soddisfazione generale, non hanno trovato differenze
tra il
funzionamento delle relazioni non monogame consensuali e
quelle monogame.
Leggendo
la
ricerca, vi trovai al suo interno la
definizione di monogamia
a
mio avviso più in linea con ciò che davvero rappresenta in realtà.
Tale definizione
fu
data
dai
CDC (Centers
for Disease Control and Prevention),
che
in America sono i centri per il controllo delle malattie.
Essi
sostengono che “monogamia reciproca significa che una
persona concorda di essere sessualmente attiva solo
con una persona di sesso opposto, e che
quella persona accetta di essere sessualmente attiva solo con lei”.
Certo,
non è da escludere assolutamente il sentimento che li unisce, ma a
conti fatti dopo diversi anni di relazione le possibilità che la
relazione romantica resti monogama dipende molto dal legame
sentimentale e dalla forza che esso da ai partner di mantenere fede
alla promessa fatta, oltre alle circostanze e ai presupposti
corretti perché la relazione continui a funzionare. Poco più
avanti ne riparleremo...
Chi
crede nel poli amore
invece pratica
relazioni in cui entrambi i
partner hanno concordato apertamente
che loro e/o i loro partner avranno altri partner romantici con cui
praticheranno,
se desiderato farlo,
il sesso.
In sostanza il poli amore si basa
sul concetto in cui è
possibile
che una persona possa amare una o più persone contemporaneamente,
relazionandosi con esse con amore, passione e
praticando se desiderato,
il sesso.
Credo
sia doveroso specificare che il
poli amore è “diverso” dal
praticare lo scambio di coppia o la
relazione
aperta o
ancora la scappatella extraconiugale,
perché solitamente queste sono improntate principalmente sui
rapporti esclusivamente
sessuali e
non sulla relazione affettiva dove c’è
un sentimento profondo come l’amore per
il partner.
Ora,
ti ricordo che il mio punto di vista non vuole imporsi assolutamente
sul tuo parere, non voglio pormi dalla parte di chi può decidere
cosa sia meglio. Ciò che voglio dimostrare con questo articolo è
che, secondo me, si possono amare più persone contemporaneamente,
come è possibile amare una sola persona per sempre. In pratica
l’amore non ha limiti imposti, tutto dipende dallo stato di
coscienza della coppia che si relaziona. Bisognerebbe
anche iniziare
a mantenere una visione d’insieme
con una mentalità più aperta del solito,
riconoscendo
che qualsiasi
tipo di approccio al sesso
può funzionare perfettamente
per alcune persone rispetto
ad altre, senza forzare la mano per
forza facendo in modo che
tutti agiscano e percepiscano la
relazione alla stessa maniera, come
se ci fosse un “modello” assoluto da seguire.
Amare
e Innamorarsi, sono la stessa cosa?
Secondo
te, Amare
ed
innamorarsi sono la stessa cosa? Io rispondo, NO e tu?
C’è
una netta differenza tra amare e innamorarsi, e lo dimostra anche la
scienza. Nel tentativo di confermare la mia risposta, proverò a
spiegarti le differenze tra le due.
L'innamoramento
è
una
dimensione a
sé, si innescano pensieri
e combinazioni psicologiche
che attivano di conseguenza una vero e proprio tzunami di ormoni che
alimentano emozioni molto piacevoli.
Quando ci si sta innamorando l'attrazione
può
manifestarsi anche solo dopo aver scambiato poche parole , oppure
dopo uno sguardo intenso, oppure dopo aver trascorso insieme una
serata piacevole, o
anche semplicemente confidandosi al telefono.
Nulla
vieta
all’innamoramento
di
manifestarsi
improvvisamente senza un motivo apparente.
Il
cuore all'improvviso
inizia
a battere più forte, sentiamo
le “farfalle nello stomaco”,
l’attrazione
verso l’altra
persona aumenta
vertiginosamente senza
che ne comprendiamo il motivo, o perlomeno, non ne siamo coscienti,
cominciamo
a desiderarla ogni momento, i pensieri sono rivolti solo a lei e
tutto il resto è solo un contorno. I problemi quotidiani sembrano
alleggerirsi notevolmente, l’euforia aumenta, il benessere
psico/fisico è palesemente tangibile, la gioia di vivere cresce
esponenzialmente.
Frasi
del tipo: “mi sembra di conoscerlo da sempre” oppure “siamo
fatti l’uno per l’altro” sono parole che vengono pronunciate
quando si
comincia la fase di innamoramento, dove le similitudini caratteriali
e comportamentali sollecitano il
suo innesco.
Due
persone
simili, con le stesse passioni, gli stessi pensieri, le stesse
credenze sono più incline a innamorarsi, ma come abbiamo visto,
nulla può evitare che due perfetti sconosciuti si possano innamorare
perdutamente. Molti
sostengono che è una questione di “chimica”, ed appunto per
questo andremo
ad analizzare
cosa succede a livello chimico/organico ai nostri innamorati.
La chimica
dell’innamoramento
Quando
ci innamoriamo si genera dentro di noi
un’autentica tempesta di
ormoni,
neurotrasmettitori
e sostanze chimiche,
mettendoci in grado di percepire intense emozioni
e sensazioni
psicofisiche.
Stiamo
parlando di:
- Ferormoni
- Feniletilamina (PEA), dopamina, noradrenalina
- Ossitocina
- Testosterone
- Endorfine
1)
I
feromoni
sono
sostanze chimiche prodotte da entrambi i sessi che scatenano
l'attrazione
fisica.
Vengono
secerniti
dalla pelle, dai capelli, dalla saliva, dalle ghiandole ascellari,
dall'urina e dal flusso mestruale. Le donne producono una maggior
quantità di ferormoni
durante
l'ovulazione,
ciò le rende in teoria più attraenti per l'uomo in questo periodo.
Negli
animali,
la femmina produce feromoni per
richiamare
il
maschio,
oltre a
segnalare situazioni di pericolo, segnare il territorio, etc.
2)
La Feniletilamina
è la vera responsabile dello stato euforico e
della trepidazione caratteristica degli innamorati, inoltre stimola
la libido ed è alla base dell'atteggiamento positivo che si
crea all'inizio di un rapporto amoroso. Dopo il culmine dei primi
mesi il suo effetto comincia gradualmente a scemare.
La
feniletilamina, stimola il rilascio di dopamina (
il motivo per cui lo fa è ancora abbastanza sconosciuto) un
altro neuromediatore chimico che, a sua volta, favorisce, la sintesi
del testosterone, l'ormone del desiderio sessuale.
Oltre allo stato di benessere la dopamina
aggiunge una trepidazione e un'agitazione generale.
Nel
regno animale l’attività della dopamina è legata a una rete di
neuroni che genera sensazioni piacevoli di benessere in seguito a
comportamenti che soddisfano alcuni stimoli primari come la fame, la
sete, ed appunto il desiderio sessuale.
La
noradrenalina è una
molecola diffusa nel sistema nervoso, soprattutto nell'ipotalamo e
nel sistema limbico. Questa molecola provoca eccitazione, euforia ed
entusiasmo, favorisce la contrazione dei vasi venosi degli organi
sessuali e trattiene il sangue mantenendo a lungo l'erezione. Regola
anche
la produzione di adrenalina
che
provoca un aumento del battito cardiaco, della respirazione e della
pressione sanguigna, da cui ha origine il rossore del volto.
3)
L’Ossitocina è
un ormone prodotto nell'ipofisi posteriore secreto durante l'orgasmo
e la
stimolazione dei genitali. Questo ormone partecipa, a vari
livelli, alla risposta sessuale, favorendo l'orgasmo,
attraverso l'attivazione del sistema limbico. E’ anche responsabile
del periodo refrattario che segue
l'eiaculazione maschile, gli
alti livelli raggiunti durante l’orgasmo determinano un effetto
inibitorio all'eccitazione.
L’ossitocina
viene chiamato ormone dell'amore
perché si ritiene che generi sensazioni affettive, protettive e
di benessere, tipicamente manifeste nelle coppie innamorate. Inoltre,
tende a rafforzare la componente emotiva dell'innamoramento.
4)
Il Testosterone
è l’ormone principe del
desiderio sessuale, stimola
la libido. Viene rilasciato dai testicoli, sotto stimolo
dell'ipofisi.
5)
Infine ci sono le
Endorfine, sono
simili per struttura alla morfina, hanno un'azione rilassante,
calmante, analgesica ed entrano in gioco più avanti, quando
l'innamoramento gradualmente (se ci sono i presupposti)
si trasforma in una relazione più affettiva e meno passionale.
Secondo molti esperti questa fase di passaggio è molto variabile e
può durare dai 18 mesi fino a un massimo di 4 anni.
Questo
processo è chiamato adattamento
edonico.
Detto
in poche parole le
spinte alla felicità si indeboliscono con il tempo e il sesso è una
delle voci più deboli. Per
esempio, prova a mangiare
lo stesso panino per 1 anno di seguito, tutti
i giorni
lo
stesso panino per 365 giorni. Alla fine ti
sentirai indifferente alla
vista di quel panino
e non percepirai più nessun
piacere nel
mangiarlo, sempre se non sei già al livello di disgustarlo.
E’ comprovato che il
nostro cervello (guidato dai nostri ego n.d.r.
) desidera novità e nuovi stimoli, perché
così si attiva la dopamina che ha un effetto esaltante, che ci
carica e ci rende euforici. Questo è il motivo per cui molti si
spingono alla ricerca di emozioni “forti” come il gioco
d'azzardo, gli sport estremi, la trasgressione. Essere in un regime
di esclusività sessuale (monogamia) in pratica significa
che stiamo
lottando contro le nostre pulsioni psico/fisiche
che ci spingono alla ricerca della novità.
A
livello fisiologico dunque la fase di innamoramento ha una
“scadenza”, la quale conduce la coppia inevitabilmente ad una
scelta, che dipende esclusivamente dalla presenza di presupposti e
condizioni accettate da entrambi. Se i presupposti e le condizioni
sono accettate da entrambi, il sentimento si stabilisce e può
nascere un grande amore, se queste invece non vengono accettate d
entrambi, la coppia si sfalderà e ognuno prenderà la sua strada.
A
questo punto mi chiedo: “ Ma allora, il destino di un amore di
coppia non dipende dal sentimento profondo che dovrebbe nascere nella
fase di innamoramento, perché nella fase iniziale c’è la
possibilità che la componente psico/emotiva sostenuta dalla
funzione di diversi elementi chimici possa scemare e terminare.
L’euforia, l’attrazione, il benessere e l’eccitazione quindi si
esauriscono e se l’accettazione di coppia delle condizioni
e dei presupposti
vengono a mancare,
l’amore svanisce.”
L’amore
vero, il sentimento profondo che lega una persona a qualcosa o
qualcuno per sempre non dipende dai presupposti e dai
condizionamenti. L’emotività che chiamiamo amore nella fase di
innamoramento è Amore Condizionato che,
come abbiamo
visto
non ha nulla a che vedere con il vero Amore.
Quante
sono le probabilità che ognuno di noi, considerato che siamo ben
oltre sette miliardi su questo pianeta, possa trovare al primo
innamoramento la compagna o il compagno per tutta la vita? Quali
sono le condizioni ottimali per cui un innamoramento si trasformi in
sentimento di Amore vero e che accompagni la coppia per la vita
intera? Quali forze intervengono per consolidare un rapporto sano e
duraturo nel tempo considerando che l’uomo (come specie) è
soggetto al principio per cui tutto si trasforma e nulla si
distrugge? Siamo esseri in continua evoluzione, non vorrai farmi
credere che ti ritieni essere sempre la solita persona da quando ti
riconosci tale?
E’
appunto la variante della trasformazione personale che determina le
condizioni ideali per un rapporto di coppia sano e duraturo.
Figuriamoci allora se possiamo paragonare la fase di innamoramento
all’amore vero, la prima può scadere, la seconda no.
AMARE
Amare
è
qualcosa
di diverso
dall’innamorarsi.
Innamorarsi
è
perdere
la
testa, amare vuol
dire riuscire a scindersi da
sé, mettere
da parte gli ego e
pensare solo all’altro. L'innamoramento è
la fase
di
preparazione all’amore romantico,
peccato
che,
in questa fase, chi
lo è ha
le
fette di salame davanti agli
occhi (lo
tzunami ormonale)
e non vede
altro che la passione e l’attrazione per lui/lei, dove
tutto è magnifico e meraviglioso.
Lo
tzunami però
prima o poi si
attenua
e ci
si ritrova
a
dover scegliere,
perché a
quel punto si riesce
a vedere i limiti dell’altro. Comincerà
a valutare le condizioni ottimali e i presupposti perfetti
per continuare la storia. Se
entrambi
accetteranno
con amore
queste
condizioni
senza
sottomettere il volere dell’altro,
allora
si
passerà
alla fase dove
maturerà e
si stabilizzerà il
sentimento di amore.
Quando
ami davvero
desideri
la felicità del partner, e se lei/lui non prova lo stesso tuo
sentimento , pur di saperlo/a felice
sarai
in grado di
lasciarlo
andare per la sua strada. L’amore
è per sempre, quando ami una persona la ami nel bene e nel male, la
accetti per com’é e sei in grado anche di perdonarla, non
esiste scadenza, la amerai anche quando la morte vi separerà. Amare
una persona, a differenza dell'innamoramento, significa
non "usare"
l'altro per il piacere proprio, ma ci
si
adopera nel tentativo
di farlo
sempre
felice. Questo
è
mettere
da parte gli ego, essere altruista e lottare con tutte le forze per
il bene dell’altro/a. Quando ami, sei felice dello stato in cui ti
trovi e provi soddisfazione per aver fatto o compiuto qualcosa per
lui o lei. Quando
sei innamorato provi la gioia di esserlo per te stesso e provi
l'entusiasmo nell'accingerti a fare qualcosa per il
partner.
Quando
siamo
innamorati si
è disposti
alle più estenuanti fatiche pur di 'conquistare' l'attenzione
dell'altro; quando
amiamo,
siamo
disposti
alle più estenuanti fatiche per far felice la persona amata, senza
niente in cambio,
mettendoci tutto il sacrificio di cui si
è
capaci.
L’amore
vero comunque
è
amore
incondizionato, amore
a prescindere senza pretendere nulla.
Se
sei
innamorato
sei
impegnato
nel 'piacere' dell'altro, con spensieratezza e irrazionalità. Se
ami sei impegnato
nel 'bene' dell'altro, con critica e giudizio.
Innamorarsi
è
una bellissima
esperienza
gratuita ed
è
possibile per tutti. Tutti possono provare attrazione ed innamorarsi,
mentre non tutti riescono
ad
amare incondizionatamente.
Pochissimi
riescono ad amare disinteressati da ciò che gli l’ego vorrebbero
indietro.
Moltissimi
purtroppo,
amano secondo condizioni, e
se queste malauguratamente cambiassero,
cancellerebbero
il sentimento d’amore
fino alla chiusura del rapporto. Quanti
sono coloro che
dopo la fase di innamoramento scelgono di continuare il rapporto
trasformandolo in una maschera per compiacere il giudizio degli
altri, continuando a cercare di correggere i limiti del partner
vivendo
una vita di coppia disarmante?
La
maggior parte dei matrimoni finiscono per mostrare quello che in
realtà sono, ossia unioni di facciata, tenuti
insieme solo per paura del giudizio altrui. Sono pochissime le
relazioni che si ergono su un vero amore incondizionato, tutte le
altre esprimono sempre amore condizionato.
Il
primo
ostacolo
dell’amore vero è la possessività, quella distorsione egoistica
che determina buona
parte
delle crisi
di coppia. Associare
il
partner ad una ‘proprietà assoluta’ crea quel sentimento
negativo che si chiama
gelosia.
Non
ricordo quante
sono
state le volte
che
ho sentito dire che se non sei geloso significa che non ami
il
tuo partner.
Beata
ignoranza…
Fino
a quando verranno
tramandate queste assurdità, l’amore manifestato in questo piano
sarà solo
condizionato. Essere
gelosi,
non significa amare
intensamente
la compagna, tutt’altro, significa che la
consideri
di tua
esclusiva proprietà,
togliendole
il diritto di libertà di decidere per sé.
Ipotizziamo
che la
partner
decidesse
di chiudere la relazione perché non è
più innamorata
del compagno
ma
di
un altra persona, e
trova il coraggio di dirglielo con i dovuti modi,
il
nostro tormentato
si sentirà tradito nell’animo,
perché
lui da super possessivo la considera
solo
sua.
A
questo punto,
quale
reazione potrebbe
avere
a riguardo?
Inutile
sottolineare che i rotocalchi e i telegiornali sono pieni di risposte
alla mia domanda.
Dal
punto di vista spirituale l’amore è illimitato,
però
in questo piano esistono dei paletti posti per classificare l’amore.
Ovviamente è
opera
dell’uomo
che per comodità o per abitudine crea
scalette dal basso verso l’alto classificando per ‘ importanza’
i diversi tipi d’amore umano.
Come ben saprai le categorie in cui l’amore viene classificato sono
diverse, c’è
l’amore per gli animali, l’amore per i figli, l’amore
platonico, l’amore per gli
oggetti,
l’amore
per
gli hobby, l’amore romantico, l’amore per l’arte, l’amore
per lo sport ecc..
In
realtà il sentimento dell’amore è lo stesso per tutti, ma
in piano duale come il nostro, siamo stati obbligati a
differenziare,
come per esempio
l’amore romantico dall’amore per un animale o l’amore per un
figlio.
Ora
ti chiedo, perché possiamo amare uno o
più
figli, ma
dobbiamo amare solo una
persona? L’amore che si prova per un figlio molti
lo paragonano all’amore
per un animale, quanti amano il proprio cane o il gatto come un
figlio? Sia
chiaro, mi sto riferendo esclusivamente al sentimento, è palese che
manifestiamo le emozioni e i sentimenti anche con la fisicità,
difatti l’amore per un animale o per un figlio si distingue
dall’amore per
una donna o per un uomo
per l’attività passionale che nei primi due non sussiste. Ma
l’attività sessuale non è essenziale in un rapporto di coppia
romantica, è importante ma non esclusiva, di essenziale c’è solo
il sentimento dell’amore. E’ possibile amare una persona in vita
anche senza rapporti sessuali, come è possibile avere rapporti
sessuali con persone senza amarle, ma quale rapporto duraturo e
solido è basato solo sul sesso, senza un minimo di sentimento a
monte?
Nell’amore
condizionato, (come dicevo la forma di amore più conosciuta su
questo piano, la forma incondizionata è da considerarsi
straordinaria)
chi
decide cosa
e chi
deve amare di più o di meno, gestendo una scala graduata, intesa
come quantità da dare e da ricevere, è la personalità, quel
conglomerato di fantasmi che chiamiamo ego che ci guidano e ci
governano su questo piano duale. Essi decidono come, quando e perché
destabilizzare, deviare, modificare e
generare
un’emozione, controllandola
persino nel
tempo, quindi controllando anche
i sentimenti. L’amore è filtrato da questo grosso imbuto di forme
“sottili” che si aggrappano al nostro essere
per gestirlo e sfruttarlo.
L’amore puro non ha nulla a che vedere con quella forma annebbiata
che chiamiamo sentimento
di amore
su
questa terra.
L’amore che manifestiamo qui è un lontanissimo parente dell’amore
puro, di quella forza immensa in cui siamo immersi
e
compenetrati.
Detto
questo, vorrei
concludere il
discorso
con
alcuni dati e considerazioni personali.
E’
possibile
innamorarsi
di una sola
persona
alla volta. Inoltre
non
è
possibile
farlo due volte con la stessa persona, perché
non sarebbe più una
novità.
Chi
è innamorato
non può
innamorarsi contemporaneamente di due persone, se non in condizioni
particolari
(patologiche).
Al
contrario, secondo
me, una
persona potrebbe
amare una
o
contemporaneamente più
persone,
ma
ciò
sarebbe
possibile solo in uno stato di coscienza diverso
dall’ordinario,
dove l’essere è in grado di scindere se stesso dalle
zavorre dell’ego, ed essere in grado di accettare la libertà
dell’altro amando senza
condizioni e senza pretendere nulla in cambio.
Claudio
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