E' POSSIBILE AMARE UNA O PIU' PERSONE CONTEMPORANEAMENTE?




Confrontarsi con esperienze che richiamano pensieri controversi come le relazioni di coppia e le molteplici forme d’amore, favoriscono in me una forma di meditazione molto profonda.
Mi sono soffermato diverse volte a riflettere sul sentimento comune che definiamo “amore romantico” e tenendo in considerazione i miei studi e la disciplina che pratico, ho comparato le funzioni principali dell’uomo con la manifestazione soggettiva del sentimento d’amore di coppia (o presunto tale) allargando poi la discussione alla manifestazione d’amore romantico oggettiva. Ho sviluppato una teoria che ritengo per ora ancora inaccettabile per molti, i tempi non sono maturi per poterla esporre. In questo articolo parlerò di “amore romantico” toccando punti spigolosi della relazione di coppia, nella speranza di favorire la curiosità necessaria per farti “meditare”di conseguenza.
Ovviamente ciascuno ne tragga le proprie conclusioni.

Monogamia o Poligamia?
Si possono amare una o più persone contemporaneamente?

Chiariamo subito che con “monogamia” non intendo necessariamente indicare solo l’amore di coppia espresso nel matrimonio, ma l’amore espresso tra due individui di sesso opposto che decidono di relazionarsi solo tra loro formando una coppia.
Se osserviamo da vicino il significato di queste due parole notiamo che ambedue si riferiscono all’unione matrimoniale.
  • Monogamia: Unione matrimoniale di un solo uomo con una sola donna (e viceversa o dello stesso sesso).
  • Poligamia: Unione matrimoniale di un individuo con due o più individui dell'altro sesso (o dello stesso sesso).
Socialmente parlando comunque, la risposta alla domanda del titolo per la maggior parte delle persone è scontata. Se dovessi usare la solita regola che dice: “ la gente pensa che sia meglio... “ la risposta sarebbe unanime: “meglio la monogamia”.
Il matrimonio è sempre stato il traguardo che le coppie si aspettano da se stesse, in molti casi comunque molti si limitano alla convivenza. Sin da giovanissimi ci viene insegnato che l’amore romantico è destinato ad una sola persona per tutta la vita, che innamorarsi è per sempre e che il vero amore si trova una volta sola. Inoltre abbiamo una cultura tipicamente patriarcale dove la trasmissione degli averi avviene da padre in figlio, poi tenendo in considerazione che la natura ha deciso che per portare avanti la specie bisogna essere in due e di sesso opposto, l’ideologia della creazione di una famiglia è una conseguenza naturale. E’ indiscutibile che la natura abbia scelto la procreazione unendo “quasi tutti” gli esseri viventi in coppie di sesso opposto. Questo comunque non pregiudica la funzione monogama della coppia. Sta di fatto comunque che se provi a domandare al primo che ti capita a tiro cosa è meglio tra monogamia o poligamia riceverai una quantità inverosimili di ragioni che portano solo ad una risposta: “meglio la monogamia, piuttosto che…”.
A parer mio, l’idea che abbiamo della monogamia è stereotipata e contiene diversi pregiudizi.
Penso che l’occidente sia fortemente condizionato da una cultura improntata solo sulla monogamia, ne rimane talmente influenzato che anche in campo scientifico le ricerche sul tema probabilmente contengono dei vizi, considerando soprattutto che gli stessi ricercatori “sposano le certezze culturali occidentali di cui fanno parte.
Ad ogni modo chi intraprende una relazione monogama crede fermamente in una relazione felice solo con il proprio compagno/a per tutta la vita.
Al contrario chi intraprende una relazione amorosa poligama è convinto di amare e vivere felicemente con due o più individui dell’altro sesso.
Quale delle due quindi è meglio dell’altra, la monogamia è l’unica via?
Albert Einstein sosteneva che è più facile spezzare un atomo che un pregiudizio, anche quando le persone chiamate in causa sono scienziati. Come dargli torto...
Ormai è un dato di fatto, coloro che si occupano dello studio dei comportamenti e dei rapporti umani sono fortemente condizionati dal modello monogamo, per loro mantenere una visione con mentalità aperta è impossibile, il legame che hanno con la tradizione culturale e religiosa è solidissimo.
Proviamo comunque ad analizzare le parti, ma ti ricordo che non è mia intenzione convincerti che è possibile capire quale sia il modo migliore per te di intraprendere una relazione di coppia, ogni decisione, ogni azione, ogni reazione e puramente soggettiva, tutto è sempre e solo nelle tue mani.
Allora, esiste una ricerca dell’Università del Michigan, negli Stati Uniti, capitanata da Terri Conley, professoressa del dipartimento di psicologia dell’università e principale autrice della ricerca, dove insieme ai suoi collaboratori hanno deciso di condurre un’analisi sulle relazioni consensualmente non-monogame cercando di dimostrare la possibilità che gli psicologi e gli scienziati in passato abbiano, anche inconsciamente, dirottato i risultati degli studi in favore della monogamia.
Con questa ricerca appunto hanno studiato gli stereotipi su persone coinvolte in quelle che loro chiamano “relazioni consensualmente non-monogame”, cercando di capire se gli stereotipi fossero davvero fondati oppure si trattava solo di pregiudizi.
Il risultato di questa ricerca ha dimostrato che il modo in cui in occidente viene studiata l’intimità non è imparziale ma imperfetta, e che l’attitudine delle persone nei confronti della monogamia è cosi radicata in loro a tal punto che la stessa attitudine diventainconscia”, portando le stesse persone a considerare la monogamia “l’unica via percorribile”.
Per come la vedo io, aggiungo che l’influenza della dottrina religiosa è stata anch’essa molto importante, la stessa morale oggettiva ne è influenzata. Inoltre ha contribuito come è ovvio a creare un linguaggio poco “neutrale” nello stereotipo sociale sulle relazioni non-monogame, utilizzando termini come infedeltà, tradimento, mancanza di rispetto verso il compagno/a, peccaminoso, volgare, ecc.. Alcune di queste parole compaiono anche nei testi accademici e tendono a dare un significato puramente negativo a chi non segue il modello monogamo.
L’imparzialità e la mente aperta quindi è molto limitata, i concetti legati all’etica o alla morale oggettiva, lasciano poco spazio ad una visione allargata, sia nel campo sociale che scientifico.
La stessa Conley ha raccontato di aver trovato resistenza da parte di altri ricercatori, descrivendo un aneddoto dove fu accusata di irresponsabilità dopo aver pubblicato un articolo in cui affermava che le coppie non monogame consenzienti praticavano sesso sicuro con più frequenza e convinzione rispetto alle coppie monogame che segretamente tradivano i loro partner.
Come è possibile non essere d’accordo con la Conley quando afferma che i giudizi “di pancia” (emotivi) sulla sua tesi evidentemente non hanno permesso ai ricercatori di pensare in modo logico? Non voglio entrare ora in merito al tradimento extraconiugale e a tutte le sfumature che contiene, non è l’argomento che voglio trattare in questo articolo, ma è un dato di fatto e ben noto a tutti che il tradimento extraconiugale, quello occasionale o a pagamento, corre dei rischi molto alti non avendo ancora ben inteso quale sia l’importanza della contraccezione per evitare la diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili. l’uso del profilattico oggi è ancora una chimera per molti. Le probabilità di contagio diminuiscono, ma non si annullano, quando si parla invece di relazioni extraconiugali, dove di solito si creano “nuove” coppie con alla base un sentimento forte e reciproco che spinge i due nuovi partner a frequentarsi di nascosto, tenendo all’oscuro i rispettivi compagni ufficiali.
La ricerca della Conley si è basata su oltre duemila interviste a persone con età superiore ai 25 anni, che avevano una relazione con una persona di sesso opposto e ben 617 di loro avevano una relazione di non-monogamia consensuale. Confrontando una serie di sentimenti come la fiducia, la gelosia, la passione e la soddisfazione generale, non hanno trovato differenze tra il funzionamento delle relazioni non monogame consensuali e quelle monogame.
Leggendo la ricerca, vi trovai al suo interno la definizione di monogamia a mio avviso più in linea con ciò che davvero rappresenta in realtà. Tale definizione fu data dai CDC (Centers for Disease Control and Prevention), che in America sono i centri per il controllo delle malattie.
Essi sostengono che “monogamia reciproca significa che una persona concorda di essere sessualmente attiva solo con una persona di sesso opposto, e che quella persona accetta di essere sessualmente attiva solo con lei”.
Certo, non è da escludere assolutamente il sentimento che li unisce, ma a conti fatti dopo diversi anni di relazione le possibilità che la relazione romantica resti monogama dipende molto dal legame sentimentale e dalla forza che esso da ai partner di mantenere fede alla promessa fatta, oltre alle circostanze e ai presupposti corretti perché la relazione continui a funzionare. Poco più avanti ne riparleremo...
Chi crede nel poli amore invece pratica relazioni in cui entrambi i partner hanno concordato apertamente che loro e/o i loro partner avranno altri partner romantici con cui praticheranno, se desiderato farlo, il sesso. In sostanza il poli amore si basa sul concetto in cui è possibile che una persona possa amare una o più persone contemporaneamente, relazionandosi con esse con amore, passione e praticando se desiderato, il sesso.
Credo sia doveroso specificare che il poli amore è “diverso” dal praticare lo scambio di coppia o la relazione aperta o ancora la scappatella extraconiugale, perché solitamente queste sono improntate principalmente sui rapporti esclusivamente sessuali e non sulla relazione affettiva dove c’è un sentimento profondo come l’amore per il partner.
Ora, ti ricordo che il mio punto di vista non vuole imporsi assolutamente sul tuo parere, non voglio pormi dalla parte di chi può decidere cosa sia meglio. Ciò che voglio dimostrare con questo articolo è che, secondo me, si possono amare più persone contemporaneamente, come è possibile amare una sola persona per sempre. In pratica l’amore non ha limiti imposti, tutto dipende dallo stato di coscienza della coppia che si relaziona. Bisognerebbe anche iniziare a mantenere una visione d’insieme con una mentalità più aperta del solito, riconoscendo che qualsiasi tipo di approccio al sesso può funzionare perfettamente per alcune persone rispetto ad altre, senza forzare la mano per forza facendo in modo che tutti agiscano e percepiscano la relazione alla stessa maniera, come se ci fosse un “modello” assoluto da seguire.

Amare e Innamorarsi, sono la stessa cosa?

Secondo te, Amare ed innamorarsi sono la stessa cosa? Io rispondo, NO e tu?
C’è una netta differenza tra amare e innamorarsi, e lo dimostra anche la scienza. Nel tentativo di confermare la mia risposta, proverò a spiegarti le differenze tra le due.
L'innamoramento è una dimensione a sé, si innescano pensieri e combinazioni psicologiche che attivano di conseguenza una vero e proprio tzunami di ormoni che alimentano emozioni molto piacevoli. Quando ci si sta innamorando l'attrazione può manifestarsi anche solo dopo aver scambiato poche parole , oppure dopo uno sguardo intenso, oppure dopo aver trascorso insieme una serata piacevole, o anche semplicemente confidandosi al telefono. Nulla vieta all’innamoramento di manifestarsi improvvisamente senza un motivo apparente.
Il cuore all'improvviso inizia a battere più forte, sentiamo le “farfalle nello stomaco”, l’attrazione verso l’altra persona aumenta vertiginosamente senza che ne comprendiamo il motivo, o perlomeno, non ne siamo coscienti, cominciamo a desiderarla ogni momento, i pensieri sono rivolti solo a lei e tutto il resto è solo un contorno. I problemi quotidiani sembrano alleggerirsi notevolmente, l’euforia aumenta, il benessere psico/fisico è palesemente tangibile, la gioia di vivere cresce esponenzialmente.
Frasi del tipo: “mi sembra di conoscerlo da sempre” oppure “siamo fatti l’uno per l’altro” sono parole che vengono pronunciate quando si comincia la fase di innamoramento, dove le similitudini caratteriali e comportamentali sollecitano il suo innesco. Due persone simili, con le stesse passioni, gli stessi pensieri, le stesse credenze sono più incline a innamorarsi, ma come abbiamo visto, nulla può evitare che due perfetti sconosciuti si possano innamorare perdutamente. Molti sostengono che è una questione di “chimica”, ed appunto per questo andremo ad analizzare cosa succede a livello chimico/organico ai nostri innamorati.

La chimica dell’innamoramento
Quando ci innamoriamo si genera dentro di noi un’autentica tempesta di ormoni, neurotrasmettitori e sostanze chimiche, mettendoci in grado di percepire intense emozioni e sensazioni psicofisiche.
Stiamo parlando di:
  1. Ferormoni
  2. Feniletilamina (PEA), dopamina, noradrenalina
  3. Ossitocina
  4. Testosterone
  5. Endorfine

1) I feromoni sono sostanze chimiche prodotte da entrambi i sessi che scatenano l'attrazione fisica. Vengono secerniti dalla pelle, dai capelli, dalla saliva, dalle ghiandole ascellari, dall'urina e dal flusso mestruale. Le donne producono una maggior quantità di ferormoni durante l'ovulazione, ciò le rende in teoria più attraenti per l'uomo in questo periodo. Negli animali, la femmina produce feromoni per richiamare il maschio, oltre a segnalare situazioni di pericolo, segnare il territorio, etc.
2) La Feniletilamina è la vera responsabile dello stato euforico e della trepidazione caratteristica degli innamorati, inoltre stimola la libido ed è alla base dell'atteggiamento positivo che si crea all'inizio di un rapporto amoroso. Dopo il culmine dei primi mesi il suo effetto comincia gradualmente a scemare.
La feniletilamina, stimola il rilascio di dopamina ( il motivo per cui lo fa è ancora abbastanza sconosciuto) un altro neuromediatore chimico che, a sua volta, favorisce, la sintesi del testosterone, l'ormone del desiderio sessuale. Oltre allo stato di benessere la dopamina aggiunge una trepidazione e un'agitazione generale.
Nel regno animale l’attività della dopamina è legata a una rete di neuroni che genera sensazioni piacevoli di benessere in seguito a comportamenti che soddisfano alcuni stimoli primari come la fame, la sete, ed appunto il desiderio sessuale.
La noradrenalina è una molecola diffusa nel sistema nervoso, soprattutto nell'ipotalamo e nel sistema limbico. Questa molecola provoca eccitazione, euforia ed entusiasmo, favorisce la contrazione dei vasi venosi degli organi sessuali e trattiene il sangue mantenendo a lungo l'erezione. Regola anche la produzione di adrenalina che provoca un aumento del battito cardiaco, della respirazione e della pressione sanguigna, da cui ha origine il rossore del volto.
3) L’Ossitocina è un ormone prodotto nell'ipofisi posteriore secreto durante l'orgasmo e la stimolazione dei genitali. Questo ormone partecipa, a vari livelli, alla risposta sessuale, favorendo l'orgasmo, attraverso l'attivazione del sistema limbico. E’ anche responsabile del periodo refrattario che segue l'eiaculazione maschile, gli alti livelli raggiunti durante l’orgasmo determinano un effetto inibitorio all'eccitazione.
L’ossitocina viene chiamato ormone dell'amore perché si ritiene che generi sensazioni affettive, protettive e di benessere, tipicamente manifeste nelle coppie innamorate. Inoltre, tende a rafforzare la componente emotiva dell'innamoramento.
4) Il Testosterone è l’ormone principe del desiderio sessuale, stimola la libido. Viene rilasciato dai testicoli, sotto stimolo dell'ipofisi.
5) Infine ci sono le Endorfine, sono simili per struttura alla morfina, hanno un'azione rilassante, calmante, analgesica ed entrano in gioco più avanti, quando l'innamoramento gradualmente (se ci sono i presupposti) si trasforma in una relazione più affettiva e meno passionale. Secondo molti esperti questa fase di passaggio è molto variabile e può durare dai 18 mesi fino a un massimo di 4 anni. Questo processo è chiamato adattamento edonico.
Detto in poche parole le spinte alla felicità si indeboliscono con il tempo e il sesso è una delle voci più deboli. Per esempio, prova a mangiare lo stesso panino per 1 anno di seguito, tutti i giorni lo stesso panino per 365 giorni. Alla fine ti sentirai indifferente alla vista di quel panino e non percepirai più nessun piacere nel mangiarlo, sempre se non sei già al livello di disgustarlo. E’ comprovato che il nostro cervello (guidato dai nostri ego n.d.r. ) desidera novità e nuovi stimoli, perché così si attiva la dopamina che ha un effetto esaltante, che ci carica e ci rende euforici. Questo è il motivo per cui molti si spingono alla ricerca di emozioni “forti” come il gioco d'azzardo, gli sport estremi, la trasgressione. Essere in un regime di esclusività sessuale (monogamia) in pratica significa che stiamo lottando contro le nostre pulsioni psico/fisiche che ci spingono alla ricerca della novità.
A livello fisiologico dunque la fase di innamoramento ha una “scadenza”, la quale conduce la coppia inevitabilmente ad una scelta, che dipende esclusivamente dalla presenza di presupposti e condizioni accettate da entrambi. Se i presupposti e le condizioni sono accettate da entrambi, il sentimento si stabilisce e può nascere un grande amore, se queste invece non vengono accettate d entrambi, la coppia si sfalderà e ognuno prenderà la sua strada.
A questo punto mi chiedo: “ Ma allora, il destino di un amore di coppia non dipende dal sentimento profondo che dovrebbe nascere nella fase di innamoramento, perché nella fase iniziale c’è la possibilità che la componente psico/emotiva sostenuta dalla funzione di diversi elementi chimici possa scemare e terminare. L’euforia, l’attrazione, il benessere e l’eccitazione quindi si esauriscono e se l’accettazione di coppia delle condizioni e dei presupposti vengono a mancare, l’amore svanisce.”
L’amore vero, il sentimento profondo che lega una persona a qualcosa o qualcuno per sempre non dipende dai presupposti e dai condizionamenti. L’emotività che chiamiamo amore nella fase di innamoramento è Amore Condizionato che, come abbiamo
visto non ha nulla a che vedere con il vero Amore.
Quante sono le probabilità che ognuno di noi, considerato che siamo ben oltre sette miliardi su questo pianeta, possa trovare al primo innamoramento la compagna o il compagno per tutta la vita? Quali sono le condizioni ottimali per cui un innamoramento si trasformi in sentimento di Amore vero e che accompagni la coppia per la vita intera? Quali forze intervengono per consolidare un rapporto sano e duraturo nel tempo considerando che l’uomo (come specie) è soggetto al principio per cui tutto si trasforma e nulla si distrugge? Siamo esseri in continua evoluzione, non vorrai farmi credere che ti ritieni essere sempre la solita persona da quando ti riconosci tale?
E’ appunto la variante della trasformazione personale che determina le condizioni ideali per un rapporto di coppia sano e duraturo. Figuriamoci allora se possiamo paragonare la fase di innamoramento all’amore vero, la prima può scadere, la seconda no.

AMARE

Amare è qualcosa di diverso dall’innamorarsi. Innamorarsi è perdere la testa, amare vuol dire riuscire a scindersi da sé, mettere da parte gli ego e pensare solo all’altro. L'innamoramento è la fase di preparazione all’amore romantico, peccato che, in questa fase, chi lo è ha le fette di salame davanti agli occhi (lo tzunami ormonale) e non vede altro che la passione e l’attrazione per lui/lei, dove tutto è magnifico e meraviglioso.
Lo tzunami però prima o poi si attenua e ci si ritrova a dover scegliere, perché a quel punto si riesce a vedere i limiti dell’altro. Comincerà a valutare le condizioni ottimali e i presupposti perfetti per continuare la storia. Se entrambi accetteranno con amore queste condizioni senza sottomettere il volere dell’altro, allora si passerà alla fase dove maturerà e si stabilizzerà il sentimento di amore.
Quando ami davvero desideri la felicità del partner, e se lei/lui non prova lo stesso tuo sentimento , pur di saperlo/a felice sarai in grado di lasciarlo andare per la sua strada. L’amore è per sempre, quando ami una persona la ami nel bene e nel male, la accetti per com’é e sei in grado anche di perdonarla, non esiste scadenza, la amerai anche quando la morte vi separerà. Amare una persona, a differenza dell'innamoramento, significa non "usare" l'altro per il piacere proprio, ma ci si adopera nel tentativo di farlo sempre felice. Questo è mettere da parte gli ego, essere altruista e lottare con tutte le forze per il bene dell’altro/a. Quando ami, sei felice dello stato in cui ti trovi e provi soddisfazione per aver fatto o compiuto qualcosa per lui o lei. Quando sei innamorato provi la gioia di esserlo per te stesso e provi l'entusiasmo nell'accingerti a fare qualcosa per il partner.
Quando siamo innamorati si è disposti alle più estenuanti fatiche pur di 'conquistare' l'attenzione dell'altro; quando amiamo, siamo disposti alle più estenuanti fatiche per far felice la persona amata, senza niente in cambio, mettendoci tutto il sacrificio di cui si è capaci.
L’amore vero comunque è amore incondizionato, amore a prescindere senza pretendere nulla. Se sei innamorato sei impegnato nel 'piacere' dell'altro, con spensieratezza e irrazionalità. Se ami sei impegnato nel 'bene' dell'altro, con critica e giudizio.
Innamorarsi è una bellissima esperienza gratuita ed è possibile per tutti. Tutti possono provare attrazione ed innamorarsi, mentre non tutti riescono ad amare incondizionatamente. Pochissimi riescono ad amare disinteressati da ciò che gli l’ego vorrebbero indietro.
Moltissimi purtroppo, amano secondo condizioni, e se queste malauguratamente cambiassero, cancellerebbero il sentimento d’amore fino alla chiusura del rapporto. Quanti sono coloro che dopo la fase di innamoramento scelgono di continuare il rapporto trasformandolo in una maschera per compiacere il giudizio degli altri, continuando a cercare di correggere i limiti del partner vivendo una vita di coppia disarmante?
La maggior parte dei matrimoni finiscono per mostrare quello che in realtà sono, ossia unioni di facciata, tenuti insieme solo per paura del giudizio altrui. Sono pochissime le relazioni che si ergono su un vero amore incondizionato, tutte le altre esprimono sempre amore condizionato.
Il primo ostacolo dell’amore vero è la possessività, quella distorsione egoistica che determina buona parte delle crisi di coppia. Associare il partner ad una ‘proprietà assoluta’ crea quel sentimento negativo che si chiama gelosia.
Non ricordo quante sono state le volte che ho sentito dire che se non sei geloso significa che non ami il tuo partner. Beata ignoranza…
Fino a quando verranno tramandate queste assurdità, l’amore manifestato in questo piano sarà solo condizionato. Essere gelosi, non significa amare intensamente la compagna, tutt’altro, significa che la consideri di tua esclusiva proprietà, togliendole il diritto di libertà di decidere per sé.
Ipotizziamo che la partner decidesse di chiudere la relazione perché non è più innamorata del compagno ma di un altra persona, e trova il coraggio di dirglielo con i dovuti modi, il nostro tormentato si sentirà tradito nell’animo, perché lui da super possessivo la considera solo sua. A questo punto, quale reazione potrebbe avere a riguardo?
Inutile sottolineare che i rotocalchi e i telegiornali sono pieni di risposte alla mia domanda.

Dal punto di vista spirituale l’amore è illimitato, però in questo piano esistono dei paletti posti per classificare l’amore. Ovviamente è opera dell’uomo che per comodità o per abitudine crea scalette dal basso verso l’alto classificando per ‘ importanza’ i diversi tipi d’amore umano. Come ben saprai le categorie in cui l’amore viene classificato sono diverse, c’è l’amore per gli animali, l’amore per i figli, l’amore platonico, l’amore per gli oggetti, l’amore per gli hobby, l’amore romantico, l’amore per l’arte, l’amore per lo sport ecc..
In realtà il sentimento dell’amore è lo stesso per tutti, ma in piano duale come il nostro, siamo stati obbligati a differenziare, come per esempio l’amore romantico dall’amore per un animale o l’amore per un figlio.
Ora ti chiedo, perché possiamo amare uno o più figli, ma dobbiamo amare solo una persona? L’amore che si prova per un figlio molti lo paragonano all’amore per un animale, quanti amano il proprio cane o il gatto come un figlio? Sia chiaro, mi sto riferendo esclusivamente al sentimento, è palese che manifestiamo le emozioni e i sentimenti anche con la fisicità, difatti l’amore per un animale o per un figlio si distingue dall’amore per una donna o per un uomo per l’attività passionale che nei primi due non sussiste. Ma l’attività sessuale non è essenziale in un rapporto di coppia romantica, è importante ma non esclusiva, di essenziale c’è solo il sentimento dell’amore. E’ possibile amare una persona in vita anche senza rapporti sessuali, come è possibile avere rapporti sessuali con persone senza amarle, ma quale rapporto duraturo e solido è basato solo sul sesso, senza un minimo di sentimento a monte?
Nell’amore condizionato, (come dicevo la forma di amore più conosciuta su questo piano, la forma incondizionata è da considerarsi straordinaria) chi decide cosa e chi deve amare di più o di meno, gestendo una scala graduata, intesa come quantità da dare e da ricevere, è la personalità, quel conglomerato di fantasmi che chiamiamo ego che ci guidano e ci governano su questo piano duale. Essi decidono come, quando e perché destabilizzare, deviare, modificare e generare un’emozione, controllandola persino nel tempo, quindi controllando anche i sentimenti. L’amore è filtrato da questo grosso imbuto di forme “sottili” che si aggrappano al nostro essere per gestirlo e sfruttarlo. L’amore puro non ha nulla a che vedere con quella forma annebbiata che chiamiamo sentimento di amore su questa terra. L’amore che manifestiamo qui è un lontanissimo parente dell’amore puro, di quella forza immensa in cui siamo immersi e compenetrati.

Detto questo, vorrei concludere il discorso con alcuni dati e considerazioni personali.
E’ possibile innamorarsi di una sola persona alla volta. Inoltre non è possibile farlo due volte con la stessa persona, perché non sarebbe più una novità.
Chi è innamorato non può innamorarsi contemporaneamente di due persone, se non in condizioni particolari (patologiche).
Al contrario, secondo me, una persona potrebbe amare una o contemporaneamente più persone, ma ciò sarebbe possibile solo in uno stato di coscienza diverso dall’ordinario, dove l’essere è in grado di scindere se stesso dalle zavorre dell’ego, ed essere in grado di accettare la libertà dell’altro amando senza condizioni e senza pretendere nulla in cambio.
Claudio
















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